Da un po’ di tempo a questa parte sono diventata – anche – una lettrice di racconti.

L’estate passata ho scoperto tutti i racconti di Cheever, di cui mi sono innamorata, e quest’anno sto cercando di approfondire l’argomento alternando la lettura di romanzi a quella delle raccolte di racconti.

Un racconto, secondo me, ha il pregio – oltre che della brevità di lettura, cosa che lo rende idoneo a essere “consumato”  in qualsiasi momento della giornata – di condensare in relativamente poche battute una storia, dei personaggi, un ambiente, un carattere: inizia già dentro alla storia, in media res, e spesso non finisce ma lascia un attimo prima che la storia si concluda.

Un racconto è una sfida per lo scrittore: ha pochissime righe per catturare il lettore, affascinarlo, interessarlo e legarlo a sé e poi condurlo attraverso quella storia, per poi lasciarlo dopo poco.

Ed è una sfida anche per il lettore: non possiamo essere solo spettatori passivi, siamo chiamati a gran voce  a cercare di capire, interpretare, di immaginare quello che c’è stato prima e quello che potrebbe accadere poi.

Chiunque ami scrivere prima o poi si confronterà con il racconto: è quello che ti richiedono nei corsi di scrittura, quello che viene analizzato in classe, quello che ti consigliano di leggere.

Un racconto, come diceva Carver, è something glimpsed, qualcosa d’intravisto, qualcosa di illuminato per un istante; è quindi una narrazione incompleta.

Per questo lo trovo così affascinante, sia da scrivere che da leggere: c’è tutto ma per comprendere appieno la storia bisogna decifrarne gli indizi. Cercherò di parlarvi qui molto più spesso delle raccolte di racconti che mi hanno affascinato.

Ho deciso di cominciare – non senza che m tremino le gambe – da un classico italiano: Italo Calvino.

“Gli amori difficili” raccoglie tredici racconti, il cui titolo comincia con “L’avventura di …”.

Tredici avventure di dodici uomini, una donna e una coppia.

Quello che li accomuna è certamente una INCOMUNICABILITA’: questi racconti –  a dispetto del titolo – non descrivono le difficoltà dell’amore ma piuttosto il silenzio che spesso c’è alla base di ogni rapporto di coppia.

Nell’emblematico  “L’avventura di due sposi”, ad esempio, Calvino ci racconta la vita dell’operaio Arturo Massolari che “faceva il turno di notte, quello che finisce alle sei” e della moglie Elide, che invece faceva quello di giorno. Destinati ad incontrarsi solo per pochi minuti , la mattina, in bagno.

Ne “L’avventura di un lettore”, invece, Amedeo Oliva pur conoscendo sugli scogli a picco sul mare una bella donna, essersene invaghito e aver cominciato con lei una relazione, sembra sempre più preoccupato di tenere il segno al libro che sta leggendo.

Ne “L’avventura di un impiegato”, infine, Enrico Gnei non riuscendo a trattenere nella mente  e a descrivere con le parole i ricordi della notte precedente trascorsa con una bella donna, ripiomba nella sua vita opaca e monotona.

L’ironia dell’autore accompagna sempre i suoi personaggi, in quelle che più che avventure si dimostrano essere cambiamenti interiori, passaggi da uno stato d’animo ad un altro.

La poetica de “Gli amori difficili”, secondo Michele Rago che ne ha scritto la presentazione per l’edizione Mondadori, sta tutta ” in questo ideale di perfezione del componimento narrativo minore, unito a un ideale di humour come ironia verso lo stesso”.

Trovi questa raccolta QUI.

 

Perché leggere Calvino?

Perché è un classico della Letteratura Italiana che non si può non conoscere. Perché ha uno stile immediato e diretto che arriva a tutti; perché nasconde una complessità che poi si può anche indagare ma è piacevole e godibile da subito, dalla prima lettura.

 

Libro chiama libro:

Sui racconti in generale consiglio lo splendido ” A pesca nelle pozze più profonde” di Paolo Cognetti. Da lì vi si aprirà un mondo nuovo, quello degli scrittori di racconti.

Oppure potrete proseguire con Calvino, magari proprio dalle altre sua raccolte di racconti:

  • ” Le Cosmicomiche”
  • “Fiabe italiane”
  • “Ti con zero”
  • “Ultimo viene il corvo”