La Libroterapia si può definire come l’uso creativo e ragionato dei libri per il perseguimento di un obiettivo, attraverso la figura di un facilitatore.
Definizione molto generica che però la allontana subito sia da una lezione “scolastica”, sia da un gruppo di lettura. La prima vede un docente fare una lezione frontale – io parlo, tu ascolti – mentre la seconda non prevede una particolare organizzazione degli incontri né una formazione specifica di chi conduce il gruppo. Nel gruppo di libroterapia, invece, è necessaria la presenza di un facilitatore esperto, formato apposta per questo compito, che condurrà il gruppo, permettendo a tutti di partecipare, ciascuno secondo la sua indole e i suoi tempi, ponendo domande specifiche studiate apposta. Saremo, o fisicamente o virtualmente, in semicerchio, e il mio compito sarà quello di stimolare riflessioni costruttive e di portare ciascuno a farsi delle buone domande. Con l’aiuto di queste domande “filosofiche”, studiate sul testo, condurrò il gruppo ad attraversare il testo, a conoscerlo nel profondo, ad estrarre ciò che è più utile per ciascuno in quel momento. L’obiettivo della libroterapia umanistica – che differisce dalla clinica usata dagli psicoterapeuti – è proprio quello di aumentare la consapevolezza e favorire la crescita personale.
La libroterapia è lo strumento che ho scelto – o che mi ha scelto – per aiutarmi e aiutare poi le persone a guardarsi dentro, e l’ho incontrata in un momento difficile della mia vita, quando è venuta a mancare una persona cara che era sempre stata per me un punto di riferimento importante. In quel frangente mi sono attaccata alla lettura e la lettura, come mi è accaduto molte altre volte, mi ha salvata.
Fondamentale è stato poi l’incontro con la psicoterapeuta e libroterapeuta Rachele Bindi, che mi ha insegnato tutto quello che avevo ancora bisogno di sapere e che è stata il tramite tra le mie conoscenze allora prevalentemente teoriche e la pratica di conduzione di un gruppo. Devo a lei anche la fiducia e il coraggio che ho riscoperto nel mettermi ancora una volta in gioco, mettendocela tutta per far diventare lavoro questa mia grande passione.
Nei mei percorsi o laboratori ci sarà sempre un primo incontro introduttivo, in cui ci conosceremo e vi racconterò il percorso; proporrò inoltre il primo romanzo da leggere, dando dei consigli su come leggere “libroterapicamente”. Dal secondo incontro, invece, incominceremo a discutere del libro letto. Gli incontri si terranno pertanto, in genere, una volta la mese, per permettere a tutti di leggere con calma il testo proposto.
Il focus della Libroterapia, inoltre, è rivolto ai TEMI che emergeranno durante la lettura e a quello che ciascun lettore avrà saputo trarne, più che a quello che l’autore ha voluto dirci. Ci tengo però a precisare che per me il testo resta comunque importantissimo, non sarà mai solo lo spunto per parlare d’altro ma verrà analizzato, scandagliato, capito. Vi racconterò dell’autore e del contesto – perché è quello che amo e che so fare – però poi ciascun lettore avrà la possibilità di estrarre ciò che più lo ha colpito e che per lui è importante, e qui non ci sarà nulla di giusto o sbagliato. In generale la finalità delle libroterapia si potrebbe così riassumere: “Leggiamo insieme per imparare a leggerci dentro”.
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