Immagina di trovarti in una grande casa, dai soffitti altissimi e dalle finestre a bifora. Nella semioscurità alcune ombre volteggiano sulle pareti. Sei seduto accanto al camino; in effetti ti accorgi che fa molto freddo, impensabile per te allontanarti da lì. L’unica fonte di luce proviene dalla fiamma di alcune candele, poste in fila in un candelabro, che oscillano ad ogni spiffero d’aria proveniente dalle finestre.

Le persone accanto a te cominciano a raccontarsi una storia. Ti sembra parlino inglese. Se, una volta ripreso dalla sorpresa, osassi chiedere alla persona più vicina in che anno vi trovate, ti risponderebbe quasi certamente alla fine del millesettecento o all’inizio dell’ottocento.

Sapresti allora, con pochi margini d’errore, di essere capitato nel bel mezzo di una ghost story, quei racconti orali di tradizione anglosassone che si usava declamare davanti al camino nelle sere d’inverno, soprattutto nel periodo intorno al Natale. Si tratta di una tradizione antichissima, già ampiamente consolidata nel Settecento.

Si pensava, infatti, che le dodici notti che intercorrono tra Natale e l’Epifania fossero il momento dell’anno in cui le barriere tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliassero maggiormente e che pertanto i morti potessero tornare a farsi sentire. Raccontarsi storie di fantasmi significava allora far rivivere una tradizione antica; significava nutrire l’immaginazione di chi si riuniva attorno al fuoco con storie in grado di soddisfarli e incuriosirli.

Significava creare anche un ponte tra le generazioni, perché le storie hanno il potere di avvicinare nonni e nipoti, madri e figlie. I più giovani apprendono le storie dai racconti degli anziani, che le hanno sentite dai loro antenati, e a loro volta le racconteranno ai loro figli.

“Il castello d’Otranto”, il romanzo che nel 1764 diede il via a questo filone letterario, descrive al suo interno la prima apparizione di un fantasma di cui si abbia conoscenza in Letteratura: un monaco inginocchiato in preghiera che girandosi mostra il suo vero volto, un teschio.

Ann Radcliffe, la maestra del gotico, racconta anch’essa storie di fantasmi, ma tenta di dare sempre una spiegazione razionale a quanto mette in scena, forse perché scriveva in un’epoca più tarda, dove stava prendendo piede un certo scetticismo verso ciò che eludeva la realtà oggettiva.

Walter Scott, il capostipite del romanzo storico, fu anche considerato l’inventore delle storie brevi di fantasmi. Nell’antologia “Tales of Wonder”, che racchiude alcuni dei suoi scritti giovanili, fissa gli stereotipi del genere, come vecchi castelli, rumore di passi e inspiegabili apparizioni.

Ma il periodo d’oro del racconto breve di fantasmi si ebbe certamente tra il 1840 e il 1920, tra il declino del romanzo gotico cioè e la prima guerra mondiale. A questo periodo risalgono le opere di grandi autori, tra i quali possiamo ricordare Sheridan Le Fanu, Edgar Allan Poe, M. R. James ed Henry James. Questi autori furono certamente influenzati dalla letteratura gotica ma introdussero nelle loro opere anche elementi di folclore e psicologia ( “Giro di vite” di Henry James è un capolavoro in questo senso).

Un apporto fondamentale lo diede poi Charles Dickens, non solo con il racconto lungo “Canto di Natale” (1843) che divenne ben presto il più famoso e amato racconto di fantasmi, ma soprattutto perché negli anni successivi arrivò a sfruttare commercialmente questa antica e consolidata tradizione. Inventò cioè la formula di un numero speciale per Natale, che sarebbe costato il doppio e  che avrebbe contenuto un suo racconto inedito di genere spettrale. La sua particolarità era quella di alternare elementi realistici ed elementi fantastici e di concluderli con una riflessione moralistica.

Spero di averti incuriosito e fatto venir voglia di leggere qualcuno degli autori che ho nominato. Se ti interessa la Letteratura Gotica, puoi anche leggere QUESTO mio articolo.

Se dopo averli letti volessi approfondire l’argomento, per conoscere nuovi autori, imparare a smontare e rimontare i racconti, discutere sui temi emersi da una lettura approfondita, ti invito a partecipare al mio percorso “Fantasmi sotto l’albero” che trovi  QUI.

 

Bibliografia:

  • Guida alla Letteratura Gotica, Fabio Camilletti, Odoya
  • Fantasmi, Lisa Morton, Il saggiatore